Sexting

I ragazzi si inviano messaggi o foto con contenuti intimi: può essere stuzzicante, se va bene a entrambe le parti. Il sexting, però, nasconde anche rischi e pericoli, in parte anche rilevanti dal punto di vista penale. Scoprite maggiori informazioni sul sexting e su come gli adolescenti possono tutelarsi. 

Cosa è il sexting?

La parola sexting è composta dai due lemmi inglesi «sex» e «texting». Con sexting s’intende l’invio e la ricezione di messaggi testuali o vocali e anche di immagini e video a sfondo intimo o sessuale. 

Cosa succede nel sexting?

Il sexting fa parte dello sviluppo dell’identità giovanile ed è una forma di comunicazione intima che avviene sui mezzi digitali. Gli adolescenti usano il sexting per mettersi alla prova e affermarsi nei rapporti sessuali o amorosi. Il più delle volte il sexting si verifica nelle relazioni di coppia tra adolescenti; la condivisione di messaggi intimi vale, spesso, in questo caso come segnale di fiducia. Al di fuori delle relazioni amorose, il sexting viene spesso utilizzato per mostrare un interesse di tipo romantico sessuale.

All’interno di una relazione, praticare «sexting» può essere stuzzicante, ma dev’essere consensuale. Dal punto di vista giuridico non risulta rilevante lo scambio di contenuti erotici tra minorenni se entrambe le parti sono consenzienti, a patto che la differenza d’età non sia di oltre tre anni.

À quoi faut-il prêter attention en matière de sexting ?

fare sexting con una persona minorenne (di meno di 18 anni) è un atto non perseguibile per il soggetto ricevente solo se: 

  • entrambi sono consenzienti;
  • non si offrono denaro, vantaggi di altra natura o regali in cambio di azioni sessuali;
  • nessuno di sente ricattato, minacciato o molestato;
  • i contenuti di sexting prodotti non vengono trasmessi ad altre persone;
  • la differenza d’età tra i due soggetti è al massimo di tre anni;
  • i due soggetti si conoscono personalmente. Una conoscenza online, mai vista nella vita reale, non conta quanto una persona che si conosce dal vivo. 

Il soggetto ricevente è perseguibile se: 

  • la persona che produce i contenuti viene costretta, ricattata o minacciata a produrre e inviare il materiale;
  • la differenza d’età tra i due soggetti è più di tre anni; 
  • vengono offerti per l’invio del materiale denaro, vantaggi di altra natura o regali;
  • i contenuti di sexting vengono trasmessi ad altre persone;
  • i due soggetti non si conoscono personalmente.

Il soggetto che produce/invia i contenuti non è perseguibile se minorenne e se la persona ricevente è d’accordo con la pratica del sexting.

Come proteggere vostro figlio

Parlate regolarmente e apertamente del sexting con vostro figlio. Spiegategli i rischi e incoraggiatelo a venire da voi in caso di problemi o di situazioni spiacevoli.

Mostrate comprensione ed evitate di puntare il dito se vostro figlio vi confida dei problemi. Un rapporto basato sulla fiducia è il miglior presupposto per fare in modo che vostro figlio si fidi di voi.

Spiegate a vostro figlio l’importanza di tenere private informazioni e immagini personali. Cercate di fargli capire davvero che non è il caso di condividere foto o video intimi, nemmeno con gli amici o con il proprio partner.

Leggete insieme a lui le impostazioni di sicurezza delle app e dei social network. Assicuratevi che il profilo di vostro figlio sia privato e che solo gli amici possano vederlo.

Informate vostro figlio circa le conseguenze giuridiche del sexting e di ciò che è perseguibile penalmente. Insistete sul fatto che la diffusione di contenuti intimi senza consenso può avere gravi conseguenze.

Dite a vostro figlio che può venire da voi in qualunque momento se si sente minacciato o ricattato. Assicurategli che insieme troverete una soluzione.

In caso di necessità potete rivolgervi a un centro di consulenza specializzato nel trattare casi di sexting e cyberbullismo, dove riceverete un supporto e dei consigli professionali.

Stabilite con vostro figlio regole chiare per l’utilizzo di Internet e dei social media. Mettete nero su bianco cosa è permesso e cosa no e parlategli delle conseguenze in caso di infrazioni delle regole.

Se attuerete queste strategie, potrete aiutare vostro figlio nel procedere in modo sicuro e responsabile sui media digitali.

Cosa potete fare voi genitori e vostro figlio se vengono diffusi contenuti a sfondo sessua-le che lo ritraggono?

  • In caso di necessità, chiedete supporto e ulteriori informazioni allo sportello di segnalazione e di consulenza indipendente e anonimo clickandstop.ch 
  • Non cedete per alcun motivo alle richieste dei ricattatori/delle ricattatrici (ad es. creazione/invio di immagini o denaro). 
  • Non rimproverate vostro figlio; dimostrategli, anzi, che siete al suo fianco. La violenza sessuale nei confronti di bambini e adolescenti non è mai colpa loro, che avvenga online oppure offline.
  • Fate capire a vostro figlio che non ha colpe e che non è solo. Episodi di questo tipo possono generare un senso di vergogna nel bambino, il quale, magari, in un primo momento non desidera parlarne con voi. È tuttavia importante cercare un dialogo per capire il motivo che ha spinto vostro figlio ad allacciare un rapporto con questa persona e come potete proteggerlo meglio in futuro.
  • Incoraggiate vostro figlio e non fategli mai mancare il vostro sostegno. Può capitare che d’un tratto i bambini e gli adolescenti rifiutino ogni tipo di mediazione o non accettino alcun aiuto. Una possibile motivazione è la paura di dover coinvolgere anche altre persone, ad esempio la polizia. Spiegategli che si tratta di specialisti, il cui compito è fornire aiuto e supporto.
  • Se avete qualcosa da segnalare, andate immediatamente alla polizia e denunciate l’accaduto. Se possibile, portate delle prove. Attenzione a quanto segue:
    • non salvate, inviate e modificate immagini o video pedopornografici. Il possesso e l’invio di materiale contenente atti sessuali con minorenni è vietato tanto quanto la produzione. Non fatevi quindi nemmeno inviare da altri immagini o video di questo tipo, da salvare come prova sul cellulare. 
    • Portate direttamente i cellulari o i tablet incriminati alla polizia.
    • Raccogliete le informazioni disponibili sugli autori/sulle autrici di reati: 
      • user name tramite screenshot, che contengano il nome utente e anche la foto profilo dell’account interessato. Segnate la data e l’ora in cui salvate lo screenshot.
      • Dati dei bonifici in caso di ricatti (ad es. coordinate bancarie)
      • Indirizzi mail, numeri di telefono utilizzati, ecc.
  • Bloccate/segnalate l’account sulla piattaforma solo dopo che la polizia ha effettuato i dovuti rilievi. In questo modo la polizia può condurre indagini/accertamenti sull’account del ricattatore. 
  • In alcuni casi, possono anche essere i compagni/le compagne di scuola a compiere atti di violenza sessuale o tentativi di ricatto. Ad ogni modo, informate della situazione insegnanti e assistenti sociali e valutate se intraprendere un’azione legale (link con informazioni dettagliate). 
  • Avvaletevi del servizio anonimo e gratuito fornito da Take It Down per evitare che le fotografie vengano fatte circolare sulle diverse piattaforme.

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