Cybergrooming

Dietro profili fake si nascondono persone adulte che si spacciano per adolescenti con l'obiettivo di entrare più facilmente in contatto con bambini e ragazzi, farli cadere in trappola e praticare violenza sessuale. Proteggersi dal cybergrooming è possibile.

Cos’è il cybergrooming?

Il termine cybergrooming è la forma abbreviata di "Sexual Child Grooming". Parliamo di cybergrooming quando una persona adulta intrattiene contatti online con bambini e adolescenti che perdurano nel tempo, con l’intento di estorcere favori sessuali o di abusarne sessualmente. La caratteristica principale è che l’adulto manipola il minore, costruendo un rapporto di fiducia e di vicinanza in modo che quest’ultimo avverta un senso di dipendenza emotiva. 

Come funziona il cybergrooming

Il processo del grooming si articola in diverse fasi: 

Presa di contatto 

I groomer vanno generalmente alla ricerca di ragazzi timidi e bisognosi di attenzioni e affetto, oppure di quelli estroversi e amanti del rischio, ottenendo poi la loro fiducia grazie a un modo di comunicare divertente e rilassato. Scrivendo commenti spinti a livello sessuale, testano se il ragazzo/la ragazza mostra un’apertura in questa direzione e, in sostanza, se è sessualmente attivo/a. 

In una prima fase c’è addirittura uno scambio di foto senza riferimenti sessuali. L’autore del reato vuole essere sicuro che la vittima sia realmente minorenne e verificare che rispecchi i suoi gusti personali. Di solito, il groomer fa intendere alla potenziale vittima di avere la stessa età, gli stessi hobby e interessi.

Costruzione della relazione

Per instaurare una relazione stretta e prendere il controllo sull’adolescente in questione, l’adulto malintenzionato stabilisce una forte connessione emotiva...

  • adottando un linguaggio tipico degli adolescenti; 
  • andando subito a parare su temi personali, per instaurare un legame; 
  • facendo domande personali e sulla sua vita e interessandosi dei suoi problemi e delle sue preoccupazioni;
  • accentuando gli aspetti che hanno in comune, presunti o reali che siano.

Queste strategie servono a costruire una fiducia di base. L’obiettivo del groomer è ottenere sempre più potere e controllo della situazione e dell’adolescente, creando così una sorta di dipendenza emotiva. 

Valutazione dei rischi

Il groomer valuta i rischi del contatto con l’adolescente cercando di capire se il/la minorenne parli con altri di questa relazione. Domande riguardanti l’uso esclusivo del dispositivo, la residenza, gli orari di lavoro dei genitori o l’utilizzo autonomo dei canali online possono fornire informazioni importanti. 

Esclusività

Il/La groomer vuole che l’adolescente si butti completamente in questo rapporto. Per conquistare la sua fiducia, l’adulto chiede al minore di confidargli i suoi segreti, i sui problemi e le preoccupazioni e gli lascia intendere che solo lui è in grado di comprenderli e di risolverli. 

Sottolinea la preziosità della loro relazione. Gli fa credere che parenti e amici non capirebbero il loro rapporto e, quindi, lo induce a tenerlo segreto. Dal momento che la relazione diventa esclusiva, il/la groomer è in grado di ridurre al minimo gli influssi esterni disturbanti e di massimizzare la propria influenza sull’adolescente.

Sfruttamento sessuale

Il/La groomer parla con l’adolescente di esperienze e fantasie sessuali, assumendo un ruolo da mentore con la volontà di aiutare il/la minorenne a capire meglio la propria sessualità. Questo scambio è l’inizio dei primi contatti sessuali tra il groomer e la sua vittima. La richiesta può essere l’invio diretto di materiale a sfondo sessuale, come ad es. immagini di nudo, video, registrazioni vocali oppure anche atti sessuali davanti alla webcam (Camsex). Altrimenti si passa all’estorsione con offerte di denaro in cambio di immagini che ritraggono l’adolescente nudo. Questo materiale fotografico può essere utilizzato per ricatti o minacce allo scopo di manipolare e controllare l’adolescente. (cfr.e anche LINK a sextortion e sexting)

Come proteggere vostro figlio

  • Parlate con vostro figlio delle diverse fasi del processo di cybergrooming. 
  • Evitate per quanto possibile di condividere online dati personali di vostro figlio (nome, età, scuola, ecc.), soprattutto sui social media.
  • Postate online solo quello che condividereste anche offline con persone sconosciute. 
  • Per proteggere la sua privacy, non postate foto di vostro figlio in cui risulti riconoscibile. 
  • Impostate il vostro profilo su privato oppure condividete le foto che ritraggono vostro figlio soltanto con persone selezionate: in questo modo siete voi a decidere chi può vedere i contributi che postate.
  • Fate attenzione a utilizzare voi per primi i media e Internet nel modo corretto: per vostro figlio siete un modello, anche online.
  • Mostrate interesse per quello che fa vostro figlio su Internet e parlategli anche dei rischi connessi all’utilizzo dei mezzi digitali. Spiegategli che non tutte le persone presenti su Internet hanno buone intenzioni e che i profili esistenti, anche quelli di altri bambini, possono essere falsi. Ditegli anche che deve usare prudenza, soprattutto in caso di richieste di contatto da parte di persone sconosciute. 
  • Informatevi circa un’educazione sessuale adeguata all’età di vostro figlio e mettetelo in guardia dal rischio della violenza sessuale, sia online sia offline. Parlare in modo franco della sessualità trasmette fiducia e promuove il sano sviluppo sessuale del bambino. 
  • Allenatevi con lui ad adottare strategie di difesa: se vi esercitate insieme a dire no, sarà in grado di farlo in situazioni di emergenza. Frasi come «Non voglio!» oppure «Ti denuncio!» possono fare paura.
  • Aiutate vostro figlio a proteggersi da solo dalla violenza sessuale, ad esempio visitando l’esposizione «Love Limits», pensata per gli adolescenti, i genitori e gli insegnanti. Qui i giovani imparano a comprendere e rispettare il senso dei limiti personali nelle relazioni.
  • Se decidete di postare le foto di vostro figlio, fate riferimento alla seguente check list: https://www.kinderschutz.ch/it/genitori-e-rappresentanti-legali/foto-di-bambini-in-rete 

Cosa potete fare se vostro figlio è rimasto vittima di cybergrooming?

  • In caso di necessità, chiedete supporto e ulteriori informazioni allo sportello di segnalazione e di consulenza indipendente e anonimo clickandstop.ch 
  • Non cedete per alcun motivo alle richieste dei ricattatori/delle ricattatrici (ad es. creazione/invio di immagini o denaro). 
  • Non rimproverate vostro figlio; dimostrategli, anzi, che siete al suo fianco. La violenza sessuale nei confronti di bambini e adolescenti non è mai colpa loro, che avvenga online oppure offline.
  • Fate capire a vostro figlio che non ha colpe e che non è solo. Episodi di questo tipo possono generare un senso di vergogna nel bambino, il quale, magari, in un primo momento non desidera parlarne con voi. È tuttavia importante cercare un dialogo per capire il motivo che ha spinto vostro figlio ad allacciare un rapporto con questa persona e come potete proteggerlo meglio in futuro.
  • Incoraggiate vostro figlio e non fategli mai mancare il vostro sostegno. Può capitare che d’un tratto i bambini e gli adolescenti rifiutino ogni tipo di mediazione o non accettino alcun aiuto. Una possibile motivazione è la paura di dover coinvolgere anche altre persone, ad esempio la polizia. Spiegategli che si tratta di specialisti, il cui compito è fornire aiuto e supporto.
  • Se avete qualcosa da segnalare, andate immediatamente alla polizia e denunciate l’accaduto. Se possibile, portate delle prove. Attenzione a quanto segue:
    • non salvate, inviate e modificate immagini o video pedopornografici. Il possesso e l’invio di materiale contenente atti sessuali con minorenni è vietato tanto quanto la produzione. Non fatevi quindi nemmeno inviare da altri immagini o video di questo tipo, da salvare come prova sul cellulare. 
    • Portate direttamente i cellulari o i tablet incriminati alla polizia.
    • Raccogliete le informazioni disponibili sugli autori/sulle autrici di reati: 
      • user name tramite screenshot, che contengano il nome utente e anche la foto profilo dell’account interessato. Segnate la data e l’ora in cui salvate lo screenshot.
      • Dati dei bonifici in caso di ricatti (ad es. coordinate bancarie)
      • Indirizzi mail, numeri di telefono utilizzati, ecc.
  • Bloccate/segnalate l’account sulla piattaforma solo dopo che la polizia ha effettuato i dovuti rilievi. In questo modo la polizia può condurre indagini/accertamenti sull’account del ricattatore. 
  • In alcuni casi, possono anche essere i compagni/le compagne di scuola a compiere atti di violenza sessuale o tentativi di ricatto. Ad ogni modo, informate della situazione insegnanti e assistenti sociali e valutate se intraprendere un’azione legale (link con informazioni dettagliate). 
  • Avvaletevi del servizio anonimo e gratuito fornito da Take It Down per evitare che le fotografie vengano fatte circolare sulle diverse piattaforme.

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